Perché occorre flussare un turbocompressore?
I turbocompressori a geometria variabile furono inizialmente immessi sul mercato dalla Garrett a metà degli anni ’90, e sono ora in uso su molti motori diesel. É stata l’introduzione della tecnologia a geometria variabile sui turbocompressori, unitamente a quella dei sistemi ad iniezione carburante common rail, che ha portato a un grande aumento di popolarità dei motori diesel di piccola cilindrata sulle autovetture.
Cosa è un turbocompressore a geometria variabile?
Quando un turbocompressore è accoppiato a un motore, gli ingegneri hanno la necessità di equilibrare la risposta a bassa velocità con l’efficenza ad alta velocità. La geometria variabile è concepita per modificare il condotto di immissione del gas di scarico in relazione alla velocità del motore per soddisfare il più possibile le esigenze di iniezione richiesta dal motore stesso. Per una risposta a bassa velocità, le alette movibili si spostano nella posizione di “chiusura” per ridurre l’area a geometria variabile – ciò comporta che il gas acceleri rapidamente attraverso il turbocompressore dando una risposta migliore a bassi regimi di rotazione – un po’ come schiacciare l’estremità di una pompa da giardino per far diventare più potente il getto dell’acqua. Con il crescere della velocità del motore, l’attuatore sposta le alette a geometria variabile nella posizione di completa apertura massimizzando il flusso del gas di scarico.